Reportage

85° Gran premio di Merano

Ippodromo di Maia

Il Gran Premio di Merano è una delle più prestigiose e celebri gare ippiche di salto ostacoli in Europa. Si svolge ogni anno a Merano, in Alto Adige, Italia, generalmente nel mese di settembre. Questa competizione è un evento di spicco nel mondo delle corse ippiche, in particolare nel campo delle corse di siepi, ovvero gare in cui i cavalli devono superare ostacoli naturali come siepi e fossati.

L’aria è fresca, con un leggero odore di erba bagnata al mattino. Il sole filtra tra le montagne che circondano l’Ippodromo di Maia, creando un’atmosfera quasi surreale. La cornice naturale è già di per sé una grande ispirazione: le cime delle montagne dolomitiche e i boschi intorno si riflettono nelle lenti, offrendo un contrasto magnifico tra la calma della natura e l’imminente frenesia della gara.

Con la macchina fotografica appesa al collo, si attraversano i cancelli dell’ippodromo. La vista del vasto prato verde con gli ostacoli ben disposti annuncia che sarà una giornata intensa. La gente inizia ad affollare le tribune, l’eleganza degli spettatori si riflette nelle espressioni rilassate ma cariche di aspettative. Un fotografo sa che non è solo una gara di cavalli: è un evento mondano, un’occasione per catturare non solo la competizione, ma anche i volti emozionati, i sorrisi e l’eleganza della folla.

Fotografare il Gran Premio di Merano, per me, non è solo immortalare una corsa o catturare l’eleganza degli animali. È un’immersione nell’attesa, nella tensione che si legge sui volti dei fantini, negli sguardi concentrati che precedono ogni partenza. Con la mia Leica, fedele compagna, traduco in immagini le emozioni umane: le mani che stringono le redini, i movimenti nervosi, i silenzi carichi di aspettative. Ogni scatto è un frammento di vita, una narrazione spontanea attraverso la chiave del reportage. A rendere tutto più speciale è l’amicizia e la complicità degli amici di Fotopress Arigossi, con cui condivido sguardi, tecniche e risate tra un attimo di azione e l’altro. Al termine della giornata, non porto con me solo immagini, ma istanti di verità catturati nel caos controllato del Gran Premio, con la consapevolezza che ciò che rimane impresso non è l’evento in sé, ma l’umanità che lo anima.