Reportage

Pellestrina: stagioni, lavoro, laguna

Laguna di Venezia

Il sole non era ancora sorto quando mi sono alzato alle quattro del mattino, pronto a documentare una giornata tipo di Luca e suo padre, pescatori “de peocci”. Siamo a Pellestrina, più precisamente a San Piero in Volta dove il lavoro si tramanda da generazioni.
L’aria fresca del mattino era carica di salsedine mentre ci avvicinavamo al vivaio di cozze nella bocca di porto degli Alberoni. Qui, la laguna da sempre è una risorsa per le persone che vivono queste isole ma il loro lavoro è duro, scandito dalle stagioni che portano non solo bellezza ma anche rischi. Luca mi racconta del caldo soffocante delle estati, del freddo pungente in inverno e delle specie aliene che minacciano l’equilibrio della laguna. È un lavoro che non conosce tregua, fatto di gesti antichi ripetuti all’infinito, mal di schiena e preoccupazioni.

Attraverso il mia Leica, cerco di catturare non solo la fatica, ma la resilienza e la tenacia che si leggono nei loro volti. Le mani di Luca, callose e segnate dal lavoro, raccontano una storia di sacrificio e dedizione. Ogni scatto è un frammento di questa vita sospesa tra la laguna e la terra, in bilico tra la fatica e la speranza di un buon raccolto nel momento giusto delle esigenze di mercato il tutto sotto l’ombra dell’imprevedibilità della natura.


Il sole, ormai alto, illumina la laguna con una luce dorata. Un sorriso ed un sacchetto “de peocci” mi fanno salutare Luca e suo padre con la promessa di ritornare a trovarli.